La storia del disastro di Lisbona, 1 novembre 1755
Il Grande Terremoto di Lisbona del 1755 fu un devastante movimento tettonico che si verificò la mattina del 1° novembre 1755, con epicentro a circa 200 km a Sud-Ovest di Lisbona, capitale del Portogallo. Con una magnitudo stimata di 8.7 sulla scala Richter, il sisma interessò un'area vastissima di circa 11 milioni di km² e colpì gran parte dell'Europa e dell'Africa.
La scossa durò circa 6 minuti, con effetti devastanti soprattutto nella parte sud-occidentale del continente europeo.
Si stima che il terremoto abbia causato tra 60.000 e 90.000 morti a Lisbona, su una popolazione che all'epoca contava 275.000 abitanti. In Marocco, ci furono altre 10.000 vittime.

A Lisbona, il mare si ritirò, lasciando il porto a secco, seguito da un'onda di 15 metri che si abbatté sulla città, causando ulteriori distruzioni e perdite di vite.
All'interno del Portogallo, le scosse provocarono frane significative sui monti Rabida, Estrella, Julio, Marao e Cintra.
Il terremoto fu avvertito in tutta Europa, dal nord della Norvegia alla Svezia, Germania, Olanda, Francia, Gran Bretagna e Irlanda, fino al Nord Africa, colpendo particolarmente Tangeri, Fez, Maquinez e Marrakech in Marocco, così come Tetuan e Funchal nell'isola di Madera.
Le scosse furono percepite anche in Italia, Corsica, alle Antille e a Barbados, con effetti distruttivi in Africa, dove la città di Algeri fu in gran parte distrutta.
In Africa, il sisma fu avvertito quasi con la stessa intensità che in Europa. In Marocco, le città di Fez, Maquinez e Marrakech subirono gravissimi danni, con il crollo di molte abitazioni e migliaia di vittime. Algeri, anch'essa gravemente colpita, vide gran parte della sua città distrutta.

Lo Tsunami interessò tutto l'Oceano Atlantico, il Mar Mediterraneo e gran parte dell'Oceano Pacifico