Marsica, 13 gennaio 1915.
Alle ore 07:52:43 un violentissimo terremoto di magnitudo (Mw) 7.0 colpì una vasta area dell'Italia centrale con effetti distruttivi in Abruzzo e nelle aree confinanti del Lazio.
Questo terribile evento sismico rimane tutt'ora uno degli eventi più violenti della storia sismica nazionale.
La mattina del 13 gennaio si presentava come una giornata molto fredda ma nulla lasciava presagire che potesse accadere, di lì a poco, una simile tragedia.
Un geologo dell'epoca, Emilio Oddone, individuò l'epicentro nella zona orientale della piana del fucino, poco a Nord di Ortucchio.
Il terremoto fu così violento che interi paesi vennero rasi al suo nella loro totalità e in alcuni paesi la percentuale di mortalità raggiunse l'80%.
Le vittime complessive furono circa 30.000 di cui 10.700 solo nella città di Avezzano che all'epoca contava circa 13.000 abitanti.
A Ortona dei Marsi le vittime furono circa 400, Capistrello 93, Celano 658, Cese dei Marsi 719, Colarmele 847, Scanno 120, Gioia dei Marsi 3.500, Lecce nei Marsi 537, Magliano de' Marsi 700, Pescasseroli 13, Pescina 4.000, San Benedetto dei Marsi 2.700, Sora 301, Trasacco 26, Ortucchio 1.800 e molti altri ancora.
Anche la città di Roma subì numerosi danni a monumenti e chiese, cadde anche la statua di San Paolo dalla facciata della basilica di San Giovanni.
Le regioni maggiormente interessate da danni, oltre all'Abruzzo e il Lazio, furono il Molise, la Campania e l'Umbria.
Nelle immagini: i dati del sisma, la cartina con la zona epicentrale, la distribuzione degli effetti e a seguire quattro immagini dell'epoca.
Distribuzione degli effetti prodotti dal terremoto del 1915 (Fonte dati: DBMI11)