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Il Terremoto del 1639 con epicentro ad Amatrice.

Il 7 ottobre 1639, un violento terremoto colpì l’area di Amatrice, provocando distruzioni devastanti in tutta la regione circostante. Con una magnitudo stimata di Mw 6.2, l’evento rase al suolo Amatrice e numerosi altri villaggi, causando un alto numero di vittime e lasciando la popolazione locale in condizioni estremamente difficili.

Le cronache storiche riportano che la maggior parte degli edifici dell’epoca, costruiti senza criteri antisismici, crollò completamente. La ricostruzione fu lenta e complessa, e molti dei centri urbani colpiti non furono mai restaurati nella loro forma originale.

Dal punto di vista scientifico, il terremoto fu generato dalla dinamica tettonica dell'Appennino centrale, una delle zone sismicamente più attive d'Italia. L'area di Amatrice si trova infatti lungo un complesso sistema di faglie attive, che accumula energia per secoli prima di rilasciarla in eventi sismici di notevole intensità, di cui ricordiamo l'ultimo avvenuto nel 2016.

L’evento del 1639 rappresenta un importante monito sulla vulnerabilità sismica di questa regione, che ha visto susseguirsi, nel corso dei secoli, diversi terremoti distruttivi. Studi recenti hanno approfondito la conoscenza dei meccanismi che causano questi terremoti, contribuendo allo sviluppo di tecniche di monitoraggio e prevenzione per ridurre i rischi associati a futuri eventi simili.

Nelle immagini: i dati del sisma e la cartina con il dettaglio epicentrale.

 

 

 

 

 

 

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