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Vesuvio 1944
Vesuvio, l'eruzione del 1944

Ercolano, Pompei e Stabia furono sepolte da grandi strati di pomici il 24 agosto dell’anno 79 d.C. a seguito della grande eruzione del Vesuvio. Le rovine furono scoperte solo nel XVIII secolo e riportate pian piano alla luce.

Ancora oggi non vi sono certezze assolute sull’esatta data dell’eruzione che per alcuni studiosi potrebbe essere il 24 ottobre.

L’attività sismica ebbe inizio almeno 15 anni prima, intorno all’anno 62 d.C., causando diversi crolli.

L’attività eruttiva del 79 d.C. iniziò nel primo pomeriggio con terribili boati ed eruzione di pomici. I residui piroclastici interessarono una vasta area di diverse centinaia di chilometri quadrati. La nube si innalzò fino a 25 Km.

Attualmente il Monte Vesuvio risulta più basso e all’epoca i due pendii erano uniti in un’unica cima. Gli abitanti pur cercando una via di fuga non la trovarono e perirono sotto una fitta pioggia di cenere e lapilli. Le città furono sepolte da una coltre di materiale eruttivo di almeno 10 metri.

Bisognerà attendere l’anno 472 per un primo risveglio del Vesuvio che vide coprire i cieli di tutta Europa da una quantità enorme di ceneri.

Nel 1036 ci fu la prima eruzione con fuoriuscita di lava. Tale evento risulta importantissimo nella storia del Vesuvio, in quanto fino ad allora le eruzioni avevano prodotto materiali piroclastici, ma non magma. Secondo antiche cronache, l'eruzione avvenne, oltre che dalla cima, anche dai fianchi e il magma si riversò in mare allungando la linea costiera di circa 600 metri.

L'ultima eruzione del Vesuvio risale al 1944, nel corso della seconda guerra mondiale. Il fenomeno eruttivo iniziò un anno prima, il 12 agosto 1943, con fuoriuscita di lava. Una nuova frattura si ebbe il 6 gennaio 1944 che ne aumentò il flusso lavico fino al 26 gennaio per poi terminare completamente il 23 febbraio.
Il 13 marzo 1944 ebbe inizio una nuova attività che vide il suo apice nel pomeriggio del 18 marzo con grandi colate laviche che raggiunsero Massa di Somma, San Sebastiano e Cercola.
Il 22 marzo la nube raggiunse la quota di 5 Km di altezza e si registrò un’importante attività sismica che terminò la mattina successiva.
Il 24 marzo sia l’attività eruttiva che le esplosioni iniziarono a diminuire per terminare definitivamente il 29.
Da allora ad oggi il Vesuvio si trova in uno stato di quiescenza.

Il video di seguito pubblicato riproduce l'eruzione del 79 d.C. grazie ad un meraviglioso montaggio in videografica 3D... buona visione.

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